Tutela dell’Albanella minore

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“Albanella minore: storia di una tutela” (17 febbraio 2009)

Tutte le foto che accompagnano questa recensione sono disponibili qui per gentile concessione dell’autore.

Le belle immagini di Roberto Ragno hanno fatto da supporto, al racconto del “relatore” Federico Cauli.

Le foto, e l’illustrazione che ne ha fatto Federico Cauli,  sono caratterizzate a mio avviso entrambe dalla ricchezza data dalla conoscenza:  in questo caso della specie e del suo ambiente.

Qualcosa sull’Albanella minore

L’Albanella minore (circus pygargus), un rapace magnifico, maschio grigio, femmina bruna con un accentuato dimorfismo sessuale. Poco più di 200 grammi di peso per più di un metro di apertura alare;  un rapporto peso/superficie alare da “volatore nato” che gli consente di cacciare a pochi metri dal terreno per ore, continuativamente, senza mai posarsi.

Albanella minore maschio in volo  (foto Roberto Ragno)

 La necessità di “tutela” deriva dalla caratteristica della specie: nidifica a terra (non consueto per i rapaci).

L’Albanella minore predilige i campi di grano (non gli incolti stranamente);ne consegue che dipendentemente dalla stagione della mietitura i giovani risultano più o meno pronti al volo; quando non  sono maturi al volo la mietitura equivale ad una mattanza.

L’attività del gruppo viterbese che segue questo progetto di tutela, consiste proprio nel monitoraggio dei nidi e, quando necessario, nel sensibilizzare i proprietari dei terreni ad attendere il tempo necessario alla completa maturazione della nidiata; a tutela dei proprietari l’accordo è basato in alcuni casi sull’acquisto in blocco del “grano ancora da mietere”.

Gli altri pericoli per le nidiate sono i predatori naturali ( corvidi, rapaci, etc.) e da quelli “bipedi”: collezionisti ad es..

Albanella minore femmina in volo con la preda tra gli artigli (foto Roberto Ragno)

Le coppie osservate sono state da 4 nel 2003 a 16 nel 2005 poi  10/11 successivamente.

Per questo anno (2009) c’è una certa preoccupazione per la semina tardiva (dovuta alle piogge) e quindi per lo stato dei siti all’arrivo (forse dal Senegal) delle Albanelle minori nei territori di riproduzione

Le foto: bellissime. Frutto di un’esperienza di anni di osservazione della specie e delle sue abitudini.

Testimonianza di come  il racconto di un progetto, presentato con immagini così belle e pertinenti, (non on tabelle e grafici),  assuma valore e raggiunga il cuore piuttosto che la mente di chi ascolta!

Albanella minore giovane dell’anno in volo (foto Roberto Ragno)

La foto che ha premiato di più gli anni di tentativi è quella che documenta l’abitudine della specie per cui la femmina in cova, per non facilitare la localizzazione del nido, si alza in volo e va a prendersi il cibo dal maschio che lo riporta dalla caccia.

Lo scambio avviene in volo; la femmina si sistema artigli protesi verso l’alto ed il maschio, da sopra, le cede la preda lasciandola cadere.

Nel caso specifico si vede una lucertola a mezza altezza tra i 2 rapaci con la femmina che “la attende” in posa magnifica.

Soggetti adulti, giovani, maschi e femmine con scorci dell’ambiente e qualche immagine di altre specie osservabili nella “maremma viterbese” (cappellaccia, ghiandaia marina, cardellino etc.).

Albanella minore maschio e femmina  in volo (foto Roberto Ragno)