Extremadura 2010

La prima volta in questa regione della Spagna, attratti dalla ricchezza della’avifauna presente, sia per me sia per l’amico Antonio.

La piovosa situazione metereologica che abbiamo incontrato per molti aspetti ha limitato le nostre aspettative ma, per altri, ci ha offerto qualche bella situazione; ad esempio lo sgargiante arcobaleno ripreso in queste 4 immagini.

Dove siamo

Siamo in Extremadura, regione aspra nell’occidente della Spagna, verso il Portogallo.

Il cuore del viaggio è stato per me costituito dall’area ricompresa nel Parco Nazionale di Monfrague; attraversata da 2 grandi fiumi che confluiscono uno nell’altro: il Tago ed il Tietar. Nel parco è possibile osservare facilmente fauna e flora di particolare interesse in un’ambientazione di grande bellezza.

Il percorso in macchina va dal punto di osservazione del Salto del Gitano sino a quello della Portilla del Tietar ( o viceversa).

In entrambe questi punti (ma anche in altri del percorso), sulle pareti rocciose che si ergono dai due fiumi, dimorano colonie di grifoni che sono osservabili insieme ad altre specie (Avvoltoio monaco, Cicogna nera, Capovaccaio solo per citarne alcune).

Questo percorso, per chi ama la natura ed ha la passione del birdwatching o della fotografia naturalistica, è davvero ricco di possibilità!

Salto del Gitano e Castello di Monfrague

Qui potete vedere, con mappe salvate da Google Earth, le coordinate del punto di osservazione (Mirador) “salto del Gitano”, alcuni scatti effettuati da quel punto e l’indicazione di un altro bel punto di osservazione : Portilla del Tietar.

Con un poco di fortuna (e di pazienza) si possono scattare foto già dal Punto di osservazione Salto del Gitano; c’è un parcheggio a spina che arriva sin proprio al cartello visibile in foto.

Un imperdibile punto di osservazione è quello del Castello di Monfrague; in realtà una torre che si trova su una rocca circa 1 Km più ad est di quella del salto del Gitano; i grifoni, dopo essere saliti di quota sfruttando le correnti ascensionali, passano da lì (o meglio possono passare di lì se le correnti ed i venti lo rendono conveniente) con prospettive di ripresa e distanze davvero fantastiche. Al mattino il sole arriva alle nostre spalle ed i grifoni, dal salto del gitano, arrivano in buona luce!

Il castello di Monfrague si incontra arrivando al parco dalla strada ex 208 da Torrejon el Rubio, è ben segnalato e non vi potete sbagliare. Parcheggiata la macchina c’è da effettuare un pezzo a piedi con scalinata finale.

Se vedete i grifoni volteggiare sopra di voi affrettatevi solo se siete allenati! Io son salito di corsa e, “allenato” da giornate seduto in ufficio, ho rischiato “un coccolone” ed ho avuto il cuore in gola per un bel po di tempo. Oltre a grifoni, avvoltoi, capovaccai, gracchi corallini ed altri soggetti è possibile osservare da qui anche una magnifico panorama del territorio con il fiume Tago!

Il territorio

Il territorio si distingue sostanzialmente in 2 tipologie; grandi distese dolci di pascolo; zone più aspre con alberi (querce, lecci, alberi da sughero) sufficientemente distanti l’uno dall’altro per consentire la crescita di erba rigogliosa sul terreno.

La regione dell’Extremadura, è ricca di avifauna: cito i 2 soggetti che più mi hanno stupito per numero di presenze: il nibbio bruno e la cicogna; quest’ultima è praticamente ovunque con i suoi grandi nidi; sui campanili, sui tetti delle chiese o degli edifici storici, sulle fattorie, sui tralicci, su piccole case diroccate; ho così potuto osservare un gran numero di nidiate con pulcini già impiumati ma ancora inetti al volo.

Per fotografare in questo territorio la tecnica usata è stata quella “vagante”, percorrendo lentamente le strade secondarie comprese nell’area tra le cittadine di Trujillo, Placencia, Caceres; quindi solo una piccola porzione della vasta regione.

I soggetti

Non ho incontrato tutti i soggetti che avrei desiderato incontrare e, tra quelli visti, di molti non ho ottenuto una buona foto.

Tra i soggetti che non ho visto cito ad esempio: Grandula, Occhione, Otarda, Pernice di mare, Lontra

Tra i soggetti che ho visto ma in situazioni fotograficamente non buone cito ad esempio: Averle, Ganga, Ghiandaia marina, Gruccione, Lucertola ocellata, Cuculo dal ciuffo, Rigogolo

Concludendo: son venuto via dall’Extremadura con un grande desiderio di tornarci appena possibile!

Come arrivare

Da Roma abbiamo utilizzato l’aereo con un volo Roma – Madrid; il tempo di volo è stato circa di 2 ore 30 (9:15- 11:45 am). A Madrid abbiamo noleggiato una macchina avendo cura di sceglierne una piccola ma con 4 porte e finestrini sia anteriori che posteriori; da Madrid ci siamo diretti verso il piccolo centro abitato di Aldea del Obispo dove siamo giunti dopo circa 3 ore di viaggio alle 16 circa. La strada seguita è stata la A5 E90; sul navigatore abbiamo impostato Trujillo come destinazione sino a quando abbiamo visto l’uscita per la nostra destinazione reale (Aldea del Obispo) in cui abbiamo alloggiato.

Attrezzatura: Fotocamera, Obiettivi ed altro

La NIKON D300 (formato APS-C quindi) ed una NIKON D70s come muletto in caso di guasto dell’altra (per fortuna non è servita).

Riguardo agli obiettivi, per la mia prima esperienza in Estremadura, posso dire che, nonostante la numerosità dei soggetti di avifauna, non sempre la distanza di ripresa è ravvicinata. Quindi se avete focali lunghe (ad es. 500 mm) non le lasciate a casa. Io ho usato il 300 liscio, con moltiplicatore 1,4 oppure con quello 1,7; inoltre per alcuni paesaggi ho usato un 12-24.

Il cavalletto è stato utile per le inquadrature statiche e anche per quelle dinamiche, usandolo con testa a sfera libera.

Avevamo ciascuno un PC portatile, un card reader, 1 Hard Disk esterno per effettuare, la sera, una doppia copia delle immagini prima di formattare le card utilizzate durante il giorno. Con una presa multipla (la cosiddetta “ciabatta elettrica”) abbiamo quindi collegato alla rete quanto necessario (alimentatore PC, caricabatterie telefoni, caricabatterie fotocamere, etc.).

Lo Spagnolo è abbastanza comprensibile ma, comunque, se non lo si conosce, un vocabolarietto può far comodo.

Il navigatore si è rivelato utile segnando man mano i punti interessanti che trovavamo per tornarci con dei percorsi ottimizzati.

Mangiare

Abbondanti colazioni mattutine e poi la sera a cena in un ristorante (El Cruce) praticamente in un’area di servizio al Km 240 della “Carretera A5” (quella percorsa da Madrid a lì ); frequentato da camionisti, a pochi Km dalla nostra sistemazione. Economico e con qualità/quantità apprezzabili. Anche menù fissi da 10; 15; 20 €. Aperto (come bar) h24.

Un ultimo consiglio

Siate sempre concentrati, non distraetevi mai, non perdete un attimo di vista la situazione! …. mi raccomando … fate come noi!

Credits

Ad Antonio : insieme abbiamo organizzato e realizzato questo viaggio, nel maggio 2010, spinti dalla comune passione per la fotografia.

A Simona per il prezioso “supporto organizzativo” .

A Guido Prola, Davide Orioli, Mauro Micozzi che che mi hanno fornito con cortesia utili informazioni preliminari.

Ai gestori della Casa Rural El Tenado, luogo in cui abbiamo alloggiato: Javier per le indicazioni sui percorsi da effettuare, Marisol per le sue corroboranti colazioni mattutine e la sua cortesia